

Quando ho avuto per le mani "La Scatola a Forma di Cuore", mi sono detto: ma che è? Poi però ho voluto dargli una possibilità e devo confessare di essere stato piacevolmente sorpreso.
Il libro è un horror a tema spiritico che si fa leggere molto piacevolmente. E' ovvio, gli insegnamenti di papà Stephen sono evidenti, ma se non fosse stato per loro, molto probabilmente quest'opera non sarebbe stata un horror come pochi in circolazione.

I personaggi sono interessanti, controversi e con ferite vivide che emergono pian piano a galla fino a ritrovare il loro equilibrio, seppur non convenzionale.
E' certo, per quanto Joe Hill (all'anagrafe Joseph Hillstrom King) abbia scelto l'uso di uno pseudonimo alla Nicolas Cage (al secolo Nicolas Coppola, nipote del regista), è indubbio che per forza di cose sia stato agevolato nell'essere introdotto nel circuito editoriale, cosa non da poco, ma ciò non toglie che il suo romanzo sia dotato di qualità intrinseche e originalità intraprendente che, se fosse stato un perfetto sconosciuto, non avremmo mai avuto il piacere di leggere.
E poi, se è il figlio del Re non possiamo fargliene una colpa.
Buona lettura da Marc Welder
Joe Hill, La scatola a forma di cuore, traduzione di M. Curtoni e M. Parolini, Sperling & Kupfer, 2007, 367 pp., ISBN 9788820043544